Un esimio scrittore,che ben conosceva Padova ed i Padovani per aver lungamente abitato qui, scriveva nel 1837 quanto segue sui carattere dei Padovani: Il forestiero che viene a Padova non troverà galanteria. mobilità di spirito, gran feste di piacere e tanto meno società o circoli clamorosi. Trova invece nella classe media ed alta, taciturnità, serietà, compostezza ed un procedere misurato, mentre nelle classi più basse' troverà più disinvoltura. spigliatezza e furberia. Amano caldamente la patria e non si entusiasmano calorosamente nei prosperi avvenimenti, non sono avari ma neanche tanto proclivi nello spendere inutilmente, e tanto meno proclivi alle gozzoviglie. Non fanno troppo abuso né di vino né di acquavite non ridono spesso e non scherzano tanto facilmente. Hanno gran passione per la musica ed il canto. e molta tendenza al matrimonio essendo amanti della vita di famiglia. e non si spaventano troppo della miseria. È però una dolorosa verità il constatare che i figli del basso popolo lasciati per le strade fin da bambini. crescono scostumati bestemmiatori, rissosi e indifferenti ali'educazione ed alla religione. Ci pare che lo scrittore del 1837 abbia descritto abbastanza bene.
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